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Storia di Filicudi Isole Eolie

Isola Filicudi(9,7 km² - circa 250 abitanti). Nome antico: Phoenicodes o Phoenicusa

Filicudi,

era chiamata Phoenicusa dai Romani, cioe' "ricco di felci", dove per felce si intende una palma nana che cresceva abbondante e rigogliosa nell'isola.  L'isola, a forma leggermente ovale con un'appendice a sud-est costituita dalla penisola di Capo Graziano (m 174), risulta costituita dai prodotti di sei centri eruttivi riconoscibili. Il più antico dovette essere situato nel tratto di mare prospiciente la costa in località Fili di Sciacca. L'edificio più esteso e più antico è la Fossa delle Felci; il più recente la Montagnola. Le pendici e le falde dell'isola sono, in gran parte, ripide e rocciose. Le case sono raggruppate attorno al porto Pecorini e, soprattutto, a Valdichiesa, dove sorge il tempio di Santo Stefano. Qua e là si ammirano profonde grotte come quella del Maccatore, di S. Bartolomeo, del Perciato (forato) e del Bue Marino (foca). Quest'ultima è la più famosa. Si presenta con un'entrata a ogiva, con un caratteristico atrio e con una cavità molto ampia. I giochi di luci e di ombre vi producono fenomeni di rifrazione particolarmente suggestivi. Questa grotta è un rifugio, un'oasi di pace, uno degli angoli più incantati del regno di Eolo. Come le altre isole vicine, Filicudi deve avere ricevuto nuclei di popolazioni stabili fin dal neolitico superiore, intorno a 3.000 a.C. Lo dimostrano frammenti ceramici dello stile di Diana trovati nella Montagnola del Capo Graziano e Lungo la sponda meridionale della baia del Porto. All'inizio dell'età del Bronzo, forse ancora prima della fine del III millennio, sorse nell'isola un grande insediamento, senza dubbio di genti nuove, venute da lontano, che vi si stabilirono e nelle quali abbiamo creduto di poter riconoscere gli Eoli delle leggende, dei quali le isole portano ancora il nome. La luce elettrica è stata portata a Filicudi nel 1986, con un impianto di generazione a gasolio, innescando un drammatico balzo nel futuro nella quotidianità degli isolani. Il turismo ha iniziato a svilupparsi in quel periodo, crescendo poi di anno in anno. Con l'elettricità sono giunti sull'isola ausilii per ogni attività, le pompe elettriche per l'acqua dei pozzi, le televisioni sono divenute di massa, gli elettrodomestici hanno cominciato a diffondersi. Quanto all'acqua corrente, la si trasporta tramite navi cisterna per poi distribuirla sulla rete idrica. La proposta di costruire un impianto dissalatore non è ancora stata attuata.
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